Tutti possono raccontare una storia credibile, così come tutti sanno pubblicare un articolo per un blog. Ma non tutti forse capiscono l’importanza di creare dei contenuti di valore.Facciamo un breve passo indietro, cosa vuol dire “storytelling“?
Informare ed emozionare il tuo target attraverso la narrazione, ma senza annoiare!
L’azienda che vuole farsi conoscere e instaurare una relazione con i propri utenti/clienti lo fa raccontando una storia. Proprio così, la comunicazione va avanti a suon di racconti più o meno grandi e tutti seguono uno schema di base.
LEGGI ANCHE: Storytelling, i 7 archetipi di storie da utilizzare
Mentre ascoltiamo una storia, istintivamente la mettiamo in relazione con un’esperienze vissuta in prima persone. Non vi è mai capitato di dire “ti capisco” o “è capitato anche a me”? Ecco, se la risposta è sì, l’utilizzo delle metafore è un’ottima strategia per la mente umana.
Il nostro cervello, infatti, reagisce ai racconti in maniera profonda, soprattutto quando entra in gioco l’immedesimazione, andando a toccare le corde dell’emotività. Le informazioni più saranno dettagliate e curate, maggiore sarà il loro appeal sul web.
Ma perché lo storytelling funziona?
La comunicazione di Apple e Ikea è sempre declinata dal punto di vista emozionale.
Esistono dei trucchi da tenere in considerazione?
Emozioni: dietro una grande storia ci sono sempre grandi emozioni, un po’ come gli uomini e le donne. Lo stesso vale per il racconto dell’azienda, puoi utilizzare tutto ciò che riguarda conflitti, soluzioni, tensioni, misteri e rivelazioni.
Fiducia: è la base principale della strategia, le persone che ascoltano la storia devono avere fiducia nel narratore. Quindi, per la riuscita della tua azione di storytelling, devi domandarti se conoscono il tuo brand e se ci credono.
Relazione: gli utenti devono identificarsi, sempre, anche virtualmente. Nel momento in cui si lasceranno trasportare nella narrazione, potrai creare un rapporto unico e duraturo.
Semplicità: se una cosa è semplice non significa che non sia forte. Elimina ciò che non serve alla narrazione come eventi meno importanti, prodotti o servizi non richiesti, riduci al minimo menzioni ad altri luoghi.
Personale: il destinatario vuole essere parte attiva del racconto aziendale, dando la sua opinione. Attraverso la tua comunicazione puoi lasciar spazio alla loro morale.
Familiare: il tuo pubblico ascolta varie storie e le confronta con ciò che già conosce. Potrà così condividere una struttura collaudata, uno sviluppo riconoscibile e facile da inquadrare.
Ma quando un’azienda raggiunge davvero il suo obiettivo?
Quando gli utenti sono completamente immersi nel racconto, ovvero quando vivono quelle esperienze in prima persona, diventando così il personaggio principale. Una volta raggiunto questo risultato potrai definirti un vero storyteller!
Hai mai provato ad utilizzare questa strategia per il tuo brand?